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I lampi di luce gamma (detti GRB, dal loro nome inglese gamma ray burst) sono potentissime esplosioni cosmiche che durano da pochi secondi a qualche minuto. Queste sorgenti sono così brillanti che quando ne appare una nel cielo uguaglia la luminosità di tutto il resto dell’universo nella banda dei raggi gamma. Esistono due tipi di GRB, quelli corti che durano meno di 2-3 secondi e quelli lunghi che durano anche svariati minuti. I GRB corti sono dovuti alla coalescenza di due oggetti compatti come ad esempio due stelle di neutroni che si fondono, dando probabilmente origine ad un buco nero e ad onde gravitazionali pure recentemente scoperte. I GRB lunghi invece sono dovuti all’esplosione di stelle di grande massa che arrivate alla fine della loro vita danno origine alle esplosioni più potenti dell’universo, seconde solo al big-bang.
Si occupa di astrofísica degli oggetti transienti, principalmente gamma-ray burst ma a che controparti di eventi di onde gravitazionali, ecc.
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Fino a qualche anno fa, tutto ciò che conosciamo sull'Universo (pianeti, stelle, galassie, ...) è arrivato tramite la luce emessa da oggetti celesti. Eppure è la gravità, e non la luce, che tiene l'Universo assieme. Al confine fra Astronomia e Relatività, le onde gravitazionali sono un metodo fondamentalmente nuovo di conoscere il cosmo. Perché solo guardare l'Universo quando possiamo anche ascoltarlo?
Davide Gerosa è Astrofisico relativista e astronomo di onde gravitazionali, studia l'impatto della relatività generale di Einstein sul mondo astrofisico. I suoi interessi di ricerca includono inferenza astrofisica con sorgenti di onde gravitazionali, dinamiche di spin binario di buchi neri, dischi di accrescimento e test di relatività generale.
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Lampi gamma e supernove sono bombe stellari violentissime. Un solo lampo gamma ad esempio libera in 10 secondi la stessa energia che un'intera galassia come la nostra, fatta da 100 miliardi di stelle, libera in 100 anni. Gli effetti di esplosioni del genere vicino alla Terra sarebbero catastrofiche. La vita sulla terra e in generale nella nostra Galassia può essere stata influenzata da questi eventi?
Si occupa di astrofisica delle alte energie, in particolare di sorgenti altamente variabili ed energetiche quali i lampi di luce gamma (GRB) e nuclei galattici attivi altamente variabili (blazar), e dello studio e realizzazione di nuova strumentazione per osservazioni nella banda X.
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Ma si può viaggiare nel tempo? O è fantascienza? Ma qualche scienziato ci ha mai lavorato davvero? Si leggono tante cose in rete, realtà o fantasia? Ed è vero che i buchi neri potrebbero essere essenziali in tutto questo?
Riccardo Spinelli, nato a Milano il 10/07/1994. Laureato in Astrofisica all'Università degli Studi di Milano-Bicocca. Attualmente dottorando presso l'Università degli Studi dell'Insubria a Como.
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Il 17 agosto 2017 gli interferometri LIGO e Virgo rivelano per la prima volta il segnale gravitazionale dovuto allo scontro di due stelle di neutroni.
Contemporaneamente, viene rivelato un lampo gamma di breve durata dai satelliti Fermi (NASA) e INTEGRAL (ESA) proveniente dalla stessa region di cielo. Nel giro di poche ore ha inizio una campagna osservativa senza precendenti, condotta con strumentazione da Terra e dallo spazio, che ha come risultato il rilevamento della luce emessa da questo evento, la cosiddetta controparte elettromagnetica, che viene così osservata lungo tutte le bande dello spettro elettromagnetico. Le osservazioni effettuate portano alla prima incontrovertibile osservazione di una “kilonova”, all’identificazione dei processi che danno origine agli elementi pesanti nell’Universo (tra i quali ci sono l’oro e il platino) e alla prima evidenza diretta dei progenitori dei lampi gamma di breve durata, segnando l’alba di una nuova epoca per l’astrofisica multi-messaggero. Paolo D’Avanzo è ricercatore presso l’INAF-Osservatorio Astronomico di Brera. Nella sua ricerca si occupa dello studio di sistemi binari X, lampi di luce gamma (GRB) e controparti elettromagnetiche di onde gravitazionali. Membro del team italiano del satellite Swift e delle collaborazioni GRAWITA (GRAvitational Wave Inaf TeAm) ed ENGRAVE (Electromagnetic counterparts of gravitational wave sources at the Very Large Telescope), ha partecipato attivamente alla ricerca, rilevamento e studio della controparte elettromagnetica del segnale gravitazionale GW 170817 associato al lampo gamma GRB 170817A.
Si occupa di astrofisica delle alte energie, in particolare di sorgenti altamente variabili ed energetiche quali i lampi di luce gamma (GRB) e nuclei galattici attivi altamente variabili (blazar), e dello studio e realizzazione di nuova strumentazione per osservazioni nella banda X.
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Fino a qualche anno fa, tutto ciò che conosciamo sull'Universo (pianeti, stelle, galassie, ...) è arrivato tramite la luce emessa da oggetti celesti. Eppure è la gravità, e non la luce, che tiene l'Universo assieme. Al confine fra Astronomia e Relatività, le onde gravitazionali sono un metodo fondamentalmente nuovo di conoscere il cosmo. Perché solo guardare l'Universo quando possiamo anche ascoltarlo?
Davide Gerosa è Astrofisico relativista e astronomo di onde gravitazionali, studia l'impatto della relatività generale di Einstein sul mondo astrofisico. I suoi interessi di ricerca includono inferenza astrofisica con sorgenti di onde gravitazionali, dinamiche di spin binario di buchi neri, dischi di accrescimento e test di relatività generale.
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La Fondazione Lombardia per l’Ambiente è lieta di incontrare la stampa, le istituzioni e i cittadini all’evento di inaugurazione de “La settimana dell’astronomia”.
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Il 17 agosto 2017 gli interferometri LIGO e Virgo rivelano per la prima volta il segnale gravitazionale dovuto allo scontro di due stelle di neutroni.
Contemporaneamente, viene rivelato un lampo gamma di breve durata dai satelliti Fermi (NASA) e INTEGRAL (ESA) proveniente dalla stessa region di cielo. Nel giro di poche ore ha inizio una campagna osservativa senza precendenti, condotta con strumentazione da Terra e dallo spazio, che ha come risultato il rilevamento della luce emessa da questo evento, la cosiddetta controparte elettromagnetica, che viene così osservata lungo tutte le bande dello spettro elettromagnetico. Le osservazioni effettuate portano alla prima incontrovertibile osservazione di una “kilonova”, all’identificazione dei processi che danno origine agli elementi pesanti nell’Universo (tra i quali ci sono l’oro e il platino) e alla prima evidenza diretta dei progenitori dei lampi gamma di breve durata, segnando l’alba di una nuova epoca per l’astrofisica multi-messaggero. Paolo D’Avanzo è ricercatore presso l’INAF-Osservatorio Astronomico di Brera. Nella sua ricerca si occupa dello studio di sistemi binari X, lampi di luce gamma (GRB) e controparti elettromagnetiche di onde gravitazionali. Membro del team italiano del satellite Swift e delle collaborazioni GRAWITA (GRAvitational Wave Inaf TeAm) ed ENGRAVE (Electromagnetic counterparts of gravitational wave sources at the Very Large Telescope), ha partecipato attivamente alla ricerca, rilevamento e studio della controparte elettromagnetica del segnale gravitazionale GW 170817 associato al lampo gamma GRB 170817A.
Nella sua ricerca si occupa dello studio di sistemi binari X, lampi di luce gamma (GRB) e controparti elettromagnetiche di onde gravitazionali. Membro del team italiano del satellite Swift e delle collaborazioni GRAWITA (GRAvitational Wave Inaf TeAm) ed ENGRAVE (Electromagnetic counterparts of gravitational wave sources at the Very Large Telescope), ha partecipato attivamente alla ricerca, rilevamento e studio della controparte elettromagnetica del segnale gravitazionale GW 170817 associato al lampo gamma GRB 170817A.
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Lampi gamma e supernove sono bombe stellari violentissime. Un solo lampo gamma ad esempio libera in 10 secondi la stessa energia che un'intera galassia come la nostra, fatta da 100 miliardi di stelle, libera in 100 anni. Gli effetti di esplosioni del genere vicino alla Terra sarebbero catastrofiche. La vita sulla terra e in generale nella nostra Galassia può essere stata influenzata da questi eventi?
Riccardo Spinelli, nato a Milano il 10/07/1994. Laureato in Astrofisica all'Università degli Studi di Milano-Bicocca. Attualmente dottorando presso l'Università degli Studi dell'Insubria a Como.
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Lampi gamma e supernove sono bombe stellari violentissime. Un solo lampo gamma ad esempio libera in 10 secondi la stessa energia che un'intera galassia come la nostra, fatta da 100 miliardi di stelle, libera in 100 anni. Gli effetti di esplosioni del genere vicino alla Terra sarebbero catastrofiche. La vita sulla terra e in generale nella nostra Galassia può essere stata influenzata da questi eventi?
Riccardo Spinelli, nato a Milano il 10/07/1994. Laureato in Astrofisica all'Università degli Studi di Milano-Bicocca. Attualmente dottorando presso l'Università degli Studi dell'Insubria a Como.
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I lampi di luce gamma (detti GRB, dal loro nome inglese gamma ray burst) sono potentissime esplosioni cosmiche che durano da pochi secondi a qualche minuto. Queste sorgenti sono così brillanti che quando ne appare una nel cielo uguaglia la luminosità di tutto il resto dell’universo nella banda dei raggi gamma. Esistono due tipi di GRB, quelli corti che durano meno di 2-3 secondi e quelli lunghi che durano anche svariati minuti. I GRB corti sono dovuti alla coalescenza di due oggetti compatti come ad esempio due stelle di neutroni che si fondono, dando probabilmente origine ad un buco nero e ad onde gravitazionali pure recentemente scoperte. I GRB lunghi invece sono dovuti all’esplosione di stelle di grande massa che arrivate alla fine della loro vita danno origine alle esplosioni più potenti dell’universo, seconde solo al big-bang.
Si occupa di astrofisica delle alte energie, in particolare di sorgenti altamente variabili ed energetiche quali i lampi di luce gamma (GRB) e nuclei galattici attivi altamente variabili (blazar), e dello studio e realizzazione di nuova strumentazione per osservazioni nella banda X.
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Ma si può viaggiare nel tempo? O è fantascienza? Ma qualche scienziato ci ha mai lavorato davvero? Si leggono tante cose in rete, realtà o fantasia? Ed è vero che i buchi neri potrebbero essere essenziali in tutto questo?
Si occupa di astrofísica degli oggetti transienti, principalmente gamma-ray burst ma a che controparti di eventi di onde gravitazionali, ecc.
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I raggi X, gli stessi utilizzati nelle radiografie, sono prodotti anche in alcuni processi che studiamo in astrofisica. Parleremo di uno di questi processi: l’accrescimento nelle binarie X. Chi sono i protagonisti di questa storia? Stelle di neutroni, buchi neri, stelle: impareremo a conoscerli e a comprendere come interagiscono durante l’accrescimento.
Svolge il suo lavoro di ricerca presso l’Osservatorio astronomico di Brera. Si occupa principalmente di sorgenti ultraluminose in banda X, oggetti estremi che si trovano in galassie esterne, studiando i dati raccolti con vari satelliti nei raggi X.
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I raggi X, gli stessi utilizzati nelle radiografie, sono prodotti anche in alcuni processi che studiamo in astrofisica. Parleremo di uno di questi processi: l’accrescimento nelle binarie X. Chi sono i protagonisti di questa storia? Stelle di neutroni, buchi neri, stelle: impareremo a conoscerli e a comprendere come interagiscono durante l’accrescimento.
Svolge il suo lavoro di ricerca presso l’Osservatorio astronomico di Brera. Si occupa principalmente di sorgenti ultraluminose in banda X, oggetti estremi che si trovano in galassie esterne, studiando i dati raccolti con vari satelliti nei raggi X.
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I raggi X non penetrano l'atmosfera, e per questo, per poter osservare il cielo in questa banda, gli astronomi hanno dovuto attendere lo sviluppo di mezzi capaci di arrivare al di sopra di essa. Ma questa non è l'unica difficoltà da superare per poter osservare questo tipo di radiazione, che non può essere riflessa con lenti o specchi tradizionali: l'invenzione di nuovi strumenti e nuove tecnologie è stata necessaria, in molte delle quali Italia e Lombardia hanno avuto un ruolo chiave, che continuano a portare avanti. Descriverò l'evoluzione di queste tecnologie tra successi e catastrofici fallimenti, presentando alcune delle scoperte che ne sono derivate, e parlerò di dove ci aspettiamo che porti nei prossimi anni.
Vincenzo Cotroneo, appassionato di scienze e astronomia fin da bambino, si è laureato in fisica nel 2003 con una tesi sul design di coating riflettenti per telescopi X, iniziando poco dopo a lavorare nel gruppo di tecnologia X dell'Osservatorio di Merate. Nel 2009 ha conseguito il dottorato, e si è trasferito negli USA dove ha trascorso quasi 10 anni, facendo ricerca sulla fabbricazione e sul controllo di ottiche deformabili ad alta risoluzione.
Nel 2019 è rientrato presso l'Osservatorio di Brera dove lavora sulla lavorazione di ottiche di precisione e sullo sviluppo di coating innovativi per raggi X.
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L’Universo e’ pieno di corpi molto densi e massicci che danzano in sistemi binari. Il fine ultimo di questa danza e’ la fusione tra questi oggetti compatti e l'emissione delle onde gravitazionali, un nuovo messaggero che ci permette di “sentire” l’Universo. Quali informazioni ci portano in più le onde gravitazionali rispetto ai fotoni?
Laureato in astronomia presso l'Università di Bologna e dottorato in fisica presso l'Università di Cagliari. Ricercatore presso l'Istituto Nazionale di Astrofisica, sede Osservatorio Astronomico di Brera dove svolge attività di ricerca nel campo dell'astronomia gravitazionale, studiando diverse classi di fenomeni transienti all’interno di numerose collaborazioni nazionali ed internazionali.
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L’Universo e’ pieno di corpi molto densi e massicci che danzano in sistemi binari. Il fine ultimo di questa danza e’ la fusione tra questi oggetti compatti e l'emissione delle onde gravitazionali, un nuovo messaggero che ci permette di “sentire” l’Universo. Quali informazioni ci portano in più le onde gravitazionali rispetto ai fotoni?
Laureato in astronomia presso l'Università di Bologna e dottorato in fisica presso l'Università di Cagliari. Ricercatore presso l'Istituto Nazionale di Astrofisica, sede Osservatorio Astronomico di Brera dove svolge attività di ricerca nel campo dell'astronomia gravitazionale, studiando diverse classi di fenomeni transienti all’interno di numerose collaborazioni nazionali ed internazionali.
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La prima rivelazione delle onde gravitazionali avvenuta nel 2015 è stata l'inizio di una vera rivoluzione scientifica: il cammino verso quel primo straordinario successo e le successive osservazioni è stato lungo e difficile perchè la debolezza del segnale da rivelare ha richiesto lo sviluppo di strumenti di misura estremamente complessi e sofisticati. Si descriveranno gli interferometri per onde gravitazionali, con particolare enfasi sul rivelatore Virgo in Italia, la rete globale di cui fa parte e gli sviluppi futuri del campo
Svolge ricerche sperimentali nel campo delle onde gravitazionali, lavorando prima per il rivelatore di onde gravitazionali a barra risonante AURIGA, e dal 2014 per il rivelatore interferometrico Virgo. Fa parte della collaborazione LIGO-Virgo che rivela le onde gravitazionali. È ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dal 2008, anno in cui ha vinto un prestigioso finanziamento dell’European Research Council per fare ricerca sui fenomeni di nonequilibrio nei rivelatori di onde gravitazionali. Ama curiosare su campi di ricerca un po’ lontani dal suo e di recente si è occupata anche della radiazione cosmica di fondo. Dal 2018 coordina per la collaborazione Virgo le attività di disseminazione e divulgazione della scienza.